Scilipoti e la….NATO.

Che la politica italiani non soddisfi gli italiani lo si capisce delle stime che evidenziano lo scollamento cittadini-istituzioni, con rappresentanti che di solito sono poco e a volte per nulla rappresentativi. Adesso a confermare questo trend arriva la nomina alla NATO di Domenico Scilipoti, senatore di Forza Italia nato nel messinese, e salito agli albori della cronaca quando insieme con un altro esimio rappresentante, il senatore Razzi, salvò uno dei tanti governi Berlusconi votando la fiducia all’ultima chiama. Quel voto portò finanche un’indagine della magistratura, con molti che ipotizzarono uno scambio di denaro allo scopo di instradare il voto sulla giusta via, indagine che poi fu archiviata.

Non voglio entrare nelle complesse dinamiche che hanno portato il senatore di Terme Vigliatore (già inquisito più volte) a decidere di sicurezza del Donbass, (una regione al confine con la Russia) o di parlare di sicurezza nell’ambito dell’alleanza atlantica, voglio solo riflettere su una politica che dovrebbe mandare a rappresentare l’Italia solo gli uomini migliori, e che all’interno dell’enclave parlamentare ha scelto…Scilipoti.

Domenico