La mia prima 400 km
Nell’universo del ciclismo vi è l’universo delle randonnée, delle manifestazioni che nascono e si riproducono grazie alla pazienza e alla grande passione non solo dei ciclisti che le affrontano, ma anche e soprattutto di coloro che li organizzano.
Come forse sapete il 27 e 28 aprile ho partecipato alla randonnée di primavera, una manifestazione “classica” giunta all’ottava edizione e organizzata dalla ASD Villasmundo, una prova tosta non solo per i chilometri percorsi (oltre 400) ma anche per il dislivello (quasi 4000 mt).
L’accoglienza grazie all’associazione di Concetto Ragusa è stata perfetta, i soliti discorsi sulle bici, sui percorsi fatti, sui posti visitati, sulle prossime manifestazioni, insomma sembravamo tutti ragazzini a Natale davanti ai pacchi doni.
Alle 15 si parte dopo la consegna dei pacchi gara, e dopo aver dialogato con l’assistente virtuale (un marchingegno elettronico che interagisce tramite WA) siamo subito a macinar chilometri. Insieme da amico non iscritto Pietro Lo Bue, l’amico con cui qualche anno fa abbiamo raggiunto capo Nord (logicamente in bici….)
Immediatamente le salite che io non amo, ma chilometro dopo chilometro, chiacchiera dopo chiacchiera, pedalata dopo pedalata, alla fine abbiamo fatto letteralmente notte. Su di noi e sugli amici che incontravamo è sceso il freddo, tutti abbiamo uscito l’abbigliamento pesante ma nessuno ha cercato riparo.
Ed ecco una delle particolarità delle randonnée: il pedalare di notte!!
Personalmente amo la notte in bici, tutto si fa più ovattato, meno macchine, forse (e dico forse) meno pericoli, mi piace particolarmente vedere le lucine delle bici, piccole stelle che percorrono la strada avanti a me (o dietro di me) e mi indicano la strada da seguire o seguono la mia. So che quella lucina rappresenta un altro amante delle bici, un uomo o una donna che adora la bici a tal punto da pedalare in piena notte. Di notte poi i pensieri si amplificano, le percezioni si ampliano, la concentrazione si innalza, insomma qualcosa da provare assolutamente.
Prima di mezzanotte arriviamo a Barrafranca, qui l’ennesima sorpresa di questa manifestazione. Alcuni amanti di bici aveva allestito un banchetto ristoro, pasta a forno calda e birra fredda una vera e propria goduria. Anche qui un pensiero a chi si è prodigato per darci conforto, noi non li conoscevamo e loro non conoscevano noi ma in quel momento eravamo uniti dalle bici, cose uniche che chi non le conosce non può capire.
Arriviamo a Mazzarino a notte fonda e da lì discesa verso Gela, non ci dovrebbero essere più salite quindi la velocità media dovrebbe risalire, siamo in tempo con la conclusione della manifestazione quindi perfetto…ops sbagliato!!!
A Gela iniziamo a prendere vento contrario, ma non venticello ma vento vento, quel vento che quando pedali pur essendo in pianura sembra che sei in salita, e quindi altro che innalzamento della velocità, al contrario la velocità scende e ci rendiamo conto che potremmo non farcela a chiudere in tempo.
Non demordiamo arriviamo alla casa di Montalbano sosta brevissima per due foto e via, poi Pozzallo qui sosta ristoro a casa di Pietro, 15 minuti di sonno e di nuovo in sella, poi Portopalo di Capo Passero, sappiamo che i primi sono già arrivati a destinazione ma noi (forse per una gestione “allegra” delle soste) siamo veramente cortissimi con i tempi, personalmente mi prende un po’ di ansia ma non di prestazione, ma solo perché dopo 400 km non arrivare nelle 27 H per poche decine di minuti mi farebbe rosicare come un pazzo.
Ci ritroviamo in un gruppo da quattro e riiniziamo a pestare sui pedali. A Siracusa siamo al limite di tempo, ma non molliamo, abbiamo un margine di 15 minuti per gli ultimi trenta chilometri, a una decina di chilometri da Villasmundo mi si spegne il garmin per la batteria scarica (inconsapevolmente non ho usato il risparmio energetico) ma gli amici di pedalata sanno la strada quindi nessun problema. 17.49 inquadro l’ultimo qr code con ben 11 minuti di anticipo.
Soddisfatto mi mangio la porzione di pasta a forno (l’ennesima) messa a disposizione dall’organizzazione, per cercare gli eventuali errori ci sarà tempo al momento c’è solo la gioia di aver chiuso nei tempi la mia prima randonnée veramente “importante”
Bella avventura e bellissimo racconto Domenico. Ora ti aspetta una nuova avventura, lo sai; aspetto con ansia il tuo racconto anche della Sns