La coerenza dei politici nazionali e quella dei “pseudo politici” paesani.
Chi non ricorda il ministro Fornero che mentre illustrava la sua riforma sul lavoro scoppiò in un pianto a dirotto? quell’immagine fece il giro del mondo, un esponente politico che partecipava al dolore degli italiani. Quella riforma cambiava radicalmente le regole del mercato del lavoro, inserendo tra le altre cose delle stringenti norme, riguardo la rivalutazione delle pensioni. Quella norma, molto contestata, è stata bocciata in questi giorni dalla Consulta. La decisione della Suprema Corte ha imposto la restituzione di quanto non dato ai pensionati in questi anni. immediatamente è scoppiata la polemica su se, quanto e come ridare gli “sghei” ai pensionati. In maniera altrettanto immediata tutti i politici hanno iniziato a “blaterare”. Sono pochi i soldi che il governo trova, se ne devono trovare di più, perché non darli subito etc etc. Ma….chi l’ha approvata quella riforma? la legge Fornero è stata approvataa maggioranza con i voti determinanti di PDL e PD (era l’epoca del governo Monti appoggiato dai due maggiori partiti), ora come fanno gli esponenti di quegli stessi partiti, a parlare male della riforma che i loro partiti hanno approvato qualche anno fà? Personalmente tutta questa baraonda mi ha fatto capire che l’ambito può essere diverso (nazionale o comunale) i politici possono essere diversi, gli interessi (anche quelli personali) differenti… ma la coerenza dei Berlusconi o dei Renzi è uguale a quella dei “pseudi-politici” Spadaforesi”, che come i loro amici più potenti prima adulano e poi sparlano (o prima sparlano e poi adulano). Questa sarà purtroppo al classe dirigente che ci dovrebbe governare, persone per cui la parola “coerenza” non riveste nessun significato, e la cosa peggiore è che di ciò questo ne vanno …fieri.
Domenico Romano